Si torna ...

E’ stato bello, straordinariamente bello. Non era la mia vita, non era la nostra vita ma un sogno, un sogno durato 3 anni intensi in cui si e’ cambiato molto: abitudini, lingua, cibo, amicizie, ma soprattutto modo di pensare, di interpretare il mondo, la vita.

Lasciamo la Virginia consapevoli di tutto cio’, di quanto e’ stato talvolta difficile ma soprattutto meraviglioso, di quanto si siano allargati i nostri orizzonti.

Tutto cio’ grazie all’Istutuzione di cui sono orgoglioso far parte, certamente tornata in credito nei miei, nei nostri confronti. Sara’ piu’ bello tornare, tentando di contribuire, con un bagaglio cosi’ arricchito, alla crescita dei nostri futuri cosmi e microcosmi.

Ciao America, meriti il nostro incondizionato rispetto per quel che c’hai dato e per quel che lascierai per sempre dentro di noi. Meriti senz’altro piu’ d’una lacrima

Arrigo Arrighi, Agosto 2011

E' purtroppo ben piu' facile che partire.

 

E' un processo lungo che inizia ben prima di ricevere il dispaccio. Orami si e' esperti, le mogli fanno incetta di ogni ben di Dio pensando che le scorte per i figli che crescono e la convenienza dei prezzi americani giustifichi qualsiasi spesa, anche quella degli ZIPLOCK che, a scatoloni, cominciano ad accumularsi in casa mesi prima di ritornare.

Poi c'e' tutto quello che si e' comprato, l'automobile, la barca, il letto, il divano, il televisore, insomma una quantita' industriale di quesiti che si sommano alla spesa compulsiva e fanno volume, tanto volume; un volume quasi certamente incompatibile con gli spazi che si hanno a disposizione in Italia.

Si pu' vendere qualcosa; sconsiglio yard sale, meglio online moving sale che sono ben frequentate da chi gira intorno alla NATO. Se possibile evitate di vendere ai connazionali, comunque vada crederanno che li avete fregati. Si puo' pretendere dal padrone di casa di avere una mensilita' qualora gli troviate il successore, insomma si possono fare molte cose, tantissime se ci si pensa bene, soprattutto se si tiene conto che l'impegno lavorativo non e' poi cosi' demanding!

Poi, poi si diffondono decine di leggende metropolitane. Tizio ha fatto quello, Caio quell'altro ma la stragrande maggioranza degli italiani che rientrano seguono pedestremente, come del resto fecero all'andata, la strada che pensano sia maestra. Riprendono lo spedizioniere che magari li ha turlupinati (anche se non lo ammetteranno mai) e per timidezza o incapacita' di mettersi alla prova calcano le stesse orme del romano che li ha preceduti. Del resto la statistica, pur non essendo una legge esatta, dice che il 90% di chi va all'estero viene da Roma o dintorni e li' prima o poi ritorna. Ben inteso nulla contro i romani (del resto li son nato anch'io), ma molto, molto da dire su certe mentalita' assai discutibili.

Ecco allora che non si sa bene di come fare per riconoscere gli studi dei figli, per immatricolare la macchina comprata negli States, per far riconoscere la patente o semplicemente trasportare dei beni di qualsiasi peso e volume. Anche la spesa del biglietto d'aereo diventa una farsa che si estingue con il danno all'Amministrazione provocato da chi (agenzie) l'Amministrazione ha convenzionato e, inutile dirlo, da SI E' SEMPRE FATTO COSI' .

Ma, vi assicuro, si puo' fare diversamente. Il mio consiglio, inutile ben inteso, e' quello di volare bassi, di mantenere sempre molto ben presente che nel Belpaese le cose sono assai diverse. Inoltre - in periodi di crisi - ritengo sia nostro compito tutelare - nella completa legalita' - le nostre tasche e quelle dell'Amministrazione. Del resto si e' vissuto almento 3 anni in America, quindi qualche cosa in termini di rispetto, senso civico, comunita', tutela degli interessi pubblici ci dovrebbe pur essere rimasto. Dunque, puo' essere che nella pagina dei miei templates troviate qualcosa che vi possa far comodo.

Arrigo Arrighi - marzo 2012