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Deception

 

Ovvero cosa si può nascondere dietro il blitz condotto per sopprimere il terrorista più ricercato del pianeta.

Di Arrigo Arrighi 5 Maggio 2011

Ogni buon esercizio di fantasia, come quello che devono condurre gli sceneggiatori cinematografici che già sguazzano al sol pensiero dei soldi che fara' Hollywood sull'argomento, parte da dati concreti o presunti tali.

Vediamo allora quali sarebbero questi dati concreti: Bin Laden era seguito sin dall'agosto del 2010, nascosto in quel compound da ben 7 anni. I politici US sapevano, ma non parlavano e aspettavano il momento giusto per intervenire. Sembrerebbe che la fonte di Al Quaeda, messa in sistema con altre tipologie d'intelligence, avesse la gola intasata di fluidi, non per malattia, ma per non proprio ortodossi metodi di waterboarding.

Una notizia così succulenta girava negli ambienti giusti, ma non e'trapelato nulla per lunghi mesi. Mentre la CIA e qualcuno nel Pentagono pensavano a come mettere le mani sulla primula, c'è chi valutava l'impatto strategico e mediatico nei minimi particolari, pur in presenza di un Presidente, Nobel per la pace, che aveva già annunciato la chiusura di Guantanamo e l'inizio del ritiro dall'Afghanistan.

Il Gen. Mc Crystal, capo di ISAF, sbatteva la porta e veniva rimpiazzato con il suo capo Paetreus, oggi preannunciato nuovo leader della CIA. Il tutto accadeva in un mondo in fermento, in crisi economica e con l'esplosione della primavera araba, della Libia, della Syria alle porte.

Che gli USA, militarmente parlando, siano decenni avanti a qualsiasi competitor sul pianeta non è certo una novità, ma che in un mondo avulso dalla guerra fredda, da confronti diretti e in cui i conflitti sono definiti asimmetrici, alimentati da estremismo islamico, kamikaze e road side bombs, si arrivasse, in gran segreto, allo sviluppo e all'impiego di un elicottero pilotato stealth è quanto meno singolare. E' singolare anche perché gli F-111 stealth sarebbero da qualche anno in naftalina ed è singolare perché i drones sono proiettati sempre più verso il loro apogeo.

E' legittimo pensare e ritenere che gli USA siano anche in grado di proiettare tali elicotteri stealth su di una nave in acque internazionali nei pressi di un Paese atomico (e dell'Iran), è persin legittimo pensare che per neutralizzare Osama abbiano lanciato un'operazione segreta in grande stile, volando indisturbati da Pakistani più o meno compiacenti per ore e migliaia di miglia per poi bussare, col Team 6 dei Navy Seals, alla porta di Bin Laden, ma è anche legittimo poter pensare che ci sia dell'altro, che il messaggio che l'America rilascia a tutti i coabitanti planetari, nessuno escluso, possa prevaricare un azione così brillantemente eseguita, finanche annunciata dalla CNN un paio d'ore prima che il Presidente Nobel rilasciasse, in diretta mondiale, la sua articolata dichiarazione.

Così, mentre Hollywood pensa già ai botteghini del prossimo movie, mentre in molte capitali, incluse quelle occidentali, c'è chi si arrovella per costruire fasi, dettagli di quell'operazione, mentre si cerca di capire quale fosse l'elicottero impiegato forse pochi, pochissimi pensano a un elementare e ben articolato, più che legittimo piano d'inganno per supportare il quale ci si potrebbe lasciar dietro anche la coda di un elicottero stealth o supposto tale e la signora Clinton parla dei 40 minuti più lenti della sua vita.

Forse, militarmente parlando, c'era, infatti, più d'un'opzione meno complessa, difficile e fantascientifica per prendere e far sparire un animale braccato da 9 mesi.

L'America volge il suo sguardo sempre più al suo Sud Ovest, dove miliardi di persone affollano potenziali mercati mentre la vecchia Europa collassa, soggiogata dal Medio Oriente in espansione e dalla non lontanissima fine dell'oro nero.
Il messaggio al mondo, a Brasile, Cina, India, Australia e all'islamicissima e popolatissima Indonesia è chiaro, cristallino.

L'inganno, anche militarmente parlando, è funzionale al fine ultimo, all'obiettivo che s'intende perseguire, non è azione scorretta, tanto meno illecita. E' intelligente miscela d'astuzia e pragmatismo.

La giustizia alla fine fa il suo corso e Ahmadinejad (o qualche altro suo simpatizzante), dopo quest'ultima blitz, sa bene, molto bene che deve stare attento ad una sua primavera, più che mai vigile piuttosto che chi bussi alla sua porta non sia un incursore yankee.

Il diritto internazionale è concetto astratto, relativo, prono a miriadi d'interpretazioni, buono solo a riempir bocche dei figli dei fiori o di qualche veggente che ancor pensa che l'ONU conti davvero qualcosa. Sono sempre gli USA in testa al campionato, a comandare il gioco e a fare i film di cassetta.

Il gregge planetario ha bisogno del suo pastore e, per fortuna aggiungo io, quel è pastore offre amplissime garanzie di affidabilità e prosperità, ancorché, per perseguir suoi fini, possa fare ricorso all'inganno!