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Perbenismo e sconcertante Scoutismo

Di Arrigo Arrighi Dicembre 2011

 

Con l'avvento di Facebook (FB)ho, come tanti, riallacciato virtuali rapporti con decine di persone che sono più o meno passate fugacemente per la mia vita e che davvero credo non avrei mai rivisto o frequentato.

Fra costoro c'è una nutrita schiera di scout che mi ricordano un lontano, adolescente tempo felice, in cui, liceale, vivevo spensierato alla vigilia da quelle scelte di studio e professione che hanno poi delineato la mia vita adulta. In quell'epoca, la politica ed i grandi problemi del mondo non assumevano priorità, lo scoutismo non era scelta politica, ma educativa; in quell'epoca l'essere scout voleva dire essere e non apparire. Era un epoca in cui gli scout si differenziavano dai "paninari" in Bomber e Timberland, ma di sicuro non si identificavano con chi indossava eskimo o kefia.

Di quell'epoca porto con me bellissimi ricordi e non più di quattro amici veri che certo non ho riscoperto per il tramite di faccialibro.

Rimangono gli altri, quasi tutti animati da quel che mi appare un insaziabile astio nei confronti di chi ha fatto una scelta come la mia, di servitore in uniforme dello Stato, fiero della propria missione.

Possibile che lo scoutismo italico di oggi, al di là di qualche proclama, si traduca in scelta politica estrema, di parte, faziosa e molto spesso assolutamente disinformata? Possibile che un buon 90% dei miei "amici d'adolescenza" poi ritrovati su FB si spenda sul web portavoce di posizioni antistato?

L'interpretazione dello scoutismo italico che partecipa in fazzolettone a manifestazioni, è certamente agli antipodi di ciò che è praticato in altre nazioni ove i seguaci di Baden Powell sono per lo Stato, la comunità e assolutamente apolitici. I boy-scout e le girl-scout americani e di molte altre nazioni non potrebbero che essere annoverati che fra gli acerrimi nemici dell'italica associazione.

Quando provai ad avvicinare i miei figli allo scoutismo cattolico italiano ebbi la sventura di imbattermi in scelte nette, di parte di "capi" che invitavano i bambini di 8 anni a riflettere sul senso della loro non violenza, sull'antistato che traspariva netto anche da un prete che si beava dir messa avvolto nella sciarpa "della pace", una loro personalissima pace in cui son tutti buoni, ma i centurioni cattivi!

Costoro non venerano i caduti per la Patria, anzi li denigrano, inneggiano alla "lotta di liberazione dei talebani" e rifiutano la Bandiera, salvo poi utilizzarla per le strade del calcio. Costoro benedicono l'abolizione delle Forze Armate, ma nel contempo incoraggiano e forse praticano la violenza, simpatizzando per Giuliani ed altri noti antagonisti.

Costoro non mancan di prender comunione la domenica e di indirizzare i loro ragazzi col fazzolettone verso la verità, la vera visione globale, quella loro, quella dei <celebrodotati>.

Posizioni estreme, assai diffuse fra costoro, nonostante qualche sano distinguo. Posizioni che rigetto con forza e giudico pericolose, avulse dalla sana, civile convivenza che dovrebbe cementare gli italiani in tempo di crisi.

Fra costoro, dopo qualche aspro confronto, c'è chi ha ben pensato di bannare la mia più che virtuale amicizia. Non li biasimo certo ne' sono spaventato da altri che eventualmente si aggiungeranno, ma mai mi asterrò dal criticare tale perbenismo e sconcertante scoutismo!